Il Post di oggi arriva scombussolando un piano editoriale già traballante ma sempre sincero.
Arriva insieme a foto che più spontanee non si potrebbe e porta con sè il senso di questo mese passato, ancora una volta come ad ogni Primavera, tra piante, fiori e persone che riescono ancora a parlare alle piante.
Questo è un post che, nel giorno della Festa della Mamma, io scelgo di dedicare alle nostre nonne, donne che sono diventate mamme quando nessuno forse celebrava questa festa, quando nessuno credeva che questa parola avesse significati diversi dal mettere fisicamente al mondo nuovi battiti di cuore.
Donne che la vecchiaia ha reso a volte più forti e combattive, volti che in silenzio hanno continuato ad insegnare, mogli che si sono ritrovate sole ad abitare quella stessa casa un tempo piena zeppa di voci e rumori.
Le incrociamo spesso, non solo nelle nostre vite di ogni giorno, ma anche tra strade di cui non conosciamo il nome, affacciate solitarie a balconi che regalano aria nuova... sedute alle sedie, stanche dei tanti ricordi, ma sempre ricche di chiacchiere e caffè da offrire.
E intorno a loro piante da innaffiare, talee da curare, nuovi esperimenti botanici di cui prendersi cura.
Sono le donne che hanno fatto, ognuna a modo loro, la storia di un Tempo che non abiteremo più.
E comunque andrà tanto di quello che siamo diventati lo dobbiamo anche a quello che queste donne hanno saputo tenere insieme, nonostante tutto.
Proprio per questo oggi scrivo di loro, di quello che delle mie nonne resta dentro di me, mamme speciali senza le quali neanche io sarei qui e lo faccio utilizzando il linguaggio che preferisco, quello di Madre Natura e delle sue creature che tutto sanno rendere più sopportabile.
Io non riesco ad immaginare nessuna, delle nonne che ho amato o conosciuto, lontana dal proprio rito di piantare, seminare e dare da bere alle piante di cui spesso si circondano per sentirsi ancora utili, meno sole, ancora madri preoccupate per qualcuno.
Grazie alla collaborazione con
SOULGREEN e alla loro mission di
educare alla necessità di accudire l'anima di ogni essere vivente, sono riuscita a regalare immensa felicità alla ormai bisnonna Maria, che ha passato una vita lavorando curva sui garofani e chissà quante altre meravigliose varietà di fiori, soffrendo il caldo nelle serre, dedicandosi ad un lavoro che si è trasformato in famiglia prima e poi anche in storia di un paesello del Sud.
Le abbiamo fatto l'unico regalo da lei voluto e sempre ricercato. Circondarsi di impegno e piccoli angoli di bellezza di cui occuparsi, dimenticandosi del Tempo che scorre, dei tanti acciacchi, dei momenti di tristezza che nessuno di noi conoscerà mai.
Le abbiamo portato fiori, piante e insieme a lei abbiamo innaffiato di fiducia e speranza ogni angolo del cuore.
Post scritto in collaborazione con SOULGREEN.