ILLUSTRATOR MONDAY ☆ GIORGIA BRESSAN

February 15, 2016
Buon Lunedì Pazzerelli! Ritorna la rubrica dedicata all'illustrazione, e oggi siamo felicissimi perché l'illustratrice protagonista della nostra intervista è davvero una super appassionata di piante e giardini.
Quando ho scoperto la rubrica GardenInk sul magazine online Cosebelle ho pensato che avrei dovuto scriverle assolutamente perché mi sono innamorata subito delle sue atmosfere fatte di acquerelli, consigli illustrati di Giardinaggio, per non parlare delle meravigliose sfumature di verde!
Curiosando sul suo sito ho poi scoperto anche pattern che fanno venire l'acquolina in bocca, modelle innamorate dei Fiori e textures romantiche dal sapore Rétro.
Che ne dite vi va di conoscere meglio la bravissima Giorgia?

Potete trovarla sulla sua Pagina Facebook Giorgia Bressan Illustration o sfogliare i suoi lavori cliccando direttamente il suo Portfolio.


1. Quando ti sei avvicinata al mondo dell'illustrazione?
All'università:  mi sono iscritta a Design della moda allo IUAV di Venezia e "illustrazione" è diventato subito uno dei corsi da me preferiti. Alla conclusione del triennio, ho presentato come tesi di laurea un Cahier de tendences da me interamente illustrato che indagava su alcuni trend che mi avevano colpita in quel periodo, e più in generale su alcuni elementi che compongono la mia personalità.

2. Cosa ti piace di più del tuo lavoro? 
Quando inizio a lavorare ad un progetto per prima cosa cerco di immaginarmi il risultato finale, così da individuare la strada da percorrere. La maggior parte delle volte, però, l'esito ha qualcosa di unico e di nuovo, imprevedibile, non è mai uguale ad un progetto precedente.Questo aspetto può essere spiazzante ma trovo che sia una fortuna avere per le mani qualcosa da plasmare e dal quale lasciarsi stupire ogni volta.

3. Quali sono le tre parole che meglio descrivono i tuoi lavori?
Ricchi, delicati, ironici.

4. Puoi descriverci la tua giornata tipo?
Mi alzo, e mentre preparo il caffè do un'occhiata alle mie piante (ne ho diverse sia in casa che in terrazzo e sono abbastanza impegnative). 
Poi mi reco a Padova nel mio studio. Mi piace arrivare quando ancora non ci sono tantissime persone in giro: è più facile mettere in ordine le idee.Comincio facendo una carrellata dei social e dei blog/siti ai quali sono affezionata, poi mi dedico a quello che, di volta in volta, devo portare a termine.Cerco di mettere il naso fuori dallo studio almeno una volta al giorno, per "staccare" e tornare su quello che stavo facendo con uno sguardo più oggettivo. 




5. Come hai sistemato la tua zona di lavoro?
Quando ho capito che per me lavorare da casa non è così facile come potrebbe sembrare, ho trovato uno spazio a Padova che determinasse l'inizio e la fine del mio orario lavorativo. Dispongo di una scrivania grande, e in alcuni momenti ho bisogno di molto spazio: riviste, pennelli, carta, matite, tazzine per il colore, acquerelli, computer e tavoletta grafica la maggior parte delle volte devono convivere ed essere più o meno a portata di mano. Ci sono anche giorni in cui lavoro quasi esclusivamente al pc quindi in spazi molto più contenuti e la mia scrivania ha un aspetto più sobrio.Il mio studio è molto luminoso, ha delle grandi vetrate che si affacciano sulla strada, e l'intervento più importante che ho fatto è stato dotarlo di numerose piante da interni. Può sembrare una banalità, ma ci passo molte ore al giorno e ritengo che la loro presenza faccia la differenza. 

6. Pensi un illustratore abbia bisogno di uno stile personale? e quali sono i tuoi suggerimenti per svilupparne uno?
Credo che a determinare la riconoscibilità di un illustratore sia principalmente lo stile. Sono convinta che il modo migliore per far emergere quello che di buono e di unico c'è in noi sia assecondare il proprio istinto e le proprie inclinazioni, che cambiano nel tempo, e che determineranno un'evoluzione anche nello stile personale. 





1. When did you come to the world of illustration?
University: I enrolled in fashion at the IUAV in Venice and "illustration" Design has quickly became one of my favorite courses.
At the end of three years, I presented as a thesis a Cahier de tendences I fully illustrated investigating on some trends that had struck me at the time, and more generally on some elements that make up my personality.
2. What do you like most about your job?
When I start to work on a project, first I try to imagine the final result, so as to identify the way to go. Most of the time, however, the outcome has something unique and new, unpredictable, is never equal to a previous project. This can be unsettling, but I find it's a fortune to have your hands something to be molded and from which to be amazed every time.
3. What are the three words that best describe your work?
Rich, delicate, ironic.
4. Can you describe your typical day like?
I get up, and while I prepare the coffee I look at my plants (I have several at home or on the terrace and are quite challenging). Then I go to my studio in Padova. I like to get back when there are not many people around, it is easier to put in order the ideas.
I start doing a roundup of social and blogs / sites are attached, then I'm interested in what, from time to time, I have to accomplish. I try to put your nose out of the studio at least once a day, to "unplug" and get back to what I was doing with a more objective look.
5. How you've arranged your work area?
When I realized that for me to work from home is not as easy as it might seem, I found a space in Padua that determinasse the beginning and the end of my working hours.
I place a large desk, and in some moments I need a lot of space: magazines, brushes, paper, pencils, cups for color, watercolors, computers and tablet most of the time have to live and be more or less just a hand. There are also days when work almost exclusively to the PC and then into spaces much more content and my desk has a more sober look.
My studio is very bright, has large windows overlooking the street, and the most important intervention that I did was to provide it with numerous indoor plants. It may seem trivial, but we spend many hours a day and I believe that their presence makes a difference.
6. Do you think an illustrator who needs a personal style? and what are your suggestions to develop one?
I believe that determine the recognition of an illustrator both style mainly. I am convinced that the best way to bring out what is good and one is in us both satisfy their instincts and inclinations, which change over time, and that will determine also an evolution in the personal style.

1 comment

  1. Adoro anche io le illustratrici, Giorgia è davvero bravissima.. vado subito a curiosare le sue pagine. Lucia

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